Commentario abbreviato:Abacuc 2:125 Versetti 5-14 Il profeta legge il destino di tutte le potenze orgogliose e oppressive che si accaniscono sul popolo di Dio. Le concupiscenze della carne, la concupiscenza degli occhi e l'orgoglio della vita sono le insidie degli uomini; e troviamo che colui che conduceva Israele in cattività, era egli stesso condotto in cattività da ciascuna di queste. Non c'è niente di più nostro di ciò che abbiamo, se non quello che ci viene onestamente. Le ricchezze non sono che argilla, argilla spessa; che cosa sono l'oro e l'argento se non terra bianca e gialla? Coloro che viaggiano attraverso l'argilla spessa, sono ostacolati e sporcati nel loro cammino; così sono coloro che vanno per il mondo in mezzo all'abbondanza di ricchezze. E che stolti sono quelli che si caricano di continue preoccupazioni, di una grande colpa nell'ottenerla, nel risparmiarla e nello spenderla, e di un pesante rendiconto che dovranno rendere un altro giorno! Si sovraccaricano di questa spessa argilla e così sprofondano nella distruzione e nella perdizione. Vedete quale sarà la fine: ciò che si ottiene con la violenza dagli altri, altri lo porteranno via con la violenza. La cupidigia porta inquietudine e disagio in una famiglia; chi è avido di guadagno mette in difficoltà la propria casa; e quel che è peggio, porta la maledizione di Dio su tutti gli affari della famiglia. C'è un guadagno lecito che, grazie alla benedizione di Dio, può essere di conforto a una casa; ma quello ottenuto con la frode e l'ingiustizia porterà povertà e rovina a una famiglia. Ma questo non è il peggio: hai peccato contro la tua stessa anima, l'hai messa in pericolo. Chi fa un torto al prossimo, fa un torto molto più grave alla propria anima. Se il peccatore pensa di aver gestito le sue frodi e le sue violenze con arte e astuzia, le ricchezze e i beni che ha accumulato testimonieranno contro di lui. Non c'è peggior fannullone al mondo di chi è schiavo di mere occupazioni verbali. E cosa ne consegue? Si scoprono delusi da essa e delusi da essa; ammetteranno che è peggio della vanità, è una vessazione dello spirito. Macchiando e affondando la gloria terrena, Dio manifesta e magnifica la propria gloria, e riempie la terra con la conoscenza di essa, così abbondantemente come le acque coprono il mare, che sono profonde e si diffondono in lungo e in largo. Riferimenti incrociati:Abacuc 2:12Ge 4:11-17; Gios 6:26; 1Re 16:34; Ger 22:13-17; Ez 24:9; Dan 4:27-31; Mic 3:10; Na 3:1; Giov 11:47-50; Ap 17:6 Dimensione testo: |